L’Anthemis: il liquore dell’abbazia di Montevergine

da | 6 Feb, 2024 | Sapori | 0 commenti

L’Anthemis, elisir dei padri Benedettini di Montevergine, incanta i sensi con il suo inconfondibile sapore, frutto di una sapiente miscela di erbe provenienti dalle maestose montagne del Partenio e da altre regioni d’Italia. La sua storia affonda le radici nella metà dell’800, si intreccia con quella dell’Abbazia del Loreto a Mercogliano che da anni custodisce gelosamente il segreto di una ricetta tramandata attraverso generazioni di monaci devoti.

La leggenda dell’Anthemis

La storia di questo liquore, definito “elisir di lunga vita”, deriva da un’antica leggenda. Infatti, si crede, che tutto ebbe origine da una goccia di smeraldo che sgorgava da una delle colonne del Tempio di Cibele, proprio dove, intorno al 1100 sorse l’Abbazia di Montevergine ad opera di San Guglielmo da Vercelli. Si narra che, un giovane pastore raccogliesse queste gocce per portarle a coloro che erano tristi e sfiduciati. Nel tempo i monaci dell’ordine di S. Benedetto notarono che questo stillare era opera di alcune erbe cresciute al sommo della colonna. Studiando con attenzione la loro composizione, i frati riuscirono a riprodurre la leggendaria goccia di smeraldo e la chiamarono Anthemis. È grazie a queste piante profumate e curative, e alla sapiente manipolazione degli zuccheri che i Monaci Benedettini diedero vita a una lunga tradizione di liquori artigianali.

La produzione

Questo straordinario distillato inizia il suo viaggio con la raccolta meticolosa di una ventina di erbe, tra cui spicca l’artemisia, la regina di questa sinfonia aromatica. La sua lavorazione inizia nell’antica e pluridecorata fabbrica di liquori dell’Abbazia, dove antichi attrezzi artigianali si mescolano armoniosamente con macchinari contemporanei, unendo con successo tradizione e innovazione. Dopo il delicato processo di essiccazione e infusione, il liquore riposa per un periodo di 20/30 giorni, avvolgendosi nelle essenze naturali che conferiscono profondità e complessità al suo carattere. La fase successiva, la distillazione, è un rituale che esalta ulteriormente la purezza delle erbe selezionate. L’Anthemis riposa nelle botti per almeno 9 mesi, permettendo agli elementi di fondersi con il giusto equilibrio. Al termine di questo lungo processo, con una gradazione alcolica imponente di 42 gradi, l’elisir apparirà forte e avvolgente, donando un’esperienza sensoriale indimenticabile.

Gli altri liquori

L’Anthemis non è il solo tesoro dei monaci, infatti quest’ultimo si unisce a una gamma di prelibati liquori altrettanto pregiati: il Gran Liquore Partenio così denominato in onore della montagna su cui viene prodotto; il Romito ricavato da un’erba dal colore giallo oro, ingrediente prezioso che caratterizza questo liquore con percezioni dolci e delicate; l’Anisetta miscela di erbe aromatiche che esaltano la freschezza dell’anice verde mediterraneo; il Verginiano, distillato che possiede le medesime caratteristiche dell’acqua sorgiva del monte Partenio quali la limpidezza, e la trasparenza; il Brandy invecchiato secondo un’antica tradizione in botti di legno, dove si aggiungono particolari aromi e, in ultimo, l’Amaro Benedettino, mistura di erbe e aromi naturali che conferiscono alla bevanda un sapore pieno e pastoso.

L’Antica Farmacia del Loreto

Se ti stessi chiedendo dove trovare tutte queste delizie, l’Antica Farmacia dell’Abbazia di Loreto a Mercogliano è il posto giusto. Nata intorno al XIII secolo come infermeria, diviene presto una spezieria al servizio dell’intera comunità. Al suo interno, sui vari scaffali, è possibile ammirare la famosa collezione degli “albarelli”, ovvero vasi in maiolica decorati e adibiti alla conservazione di erbe medicinali. Le alternative sono molte, potrete scegliere in base ai vostri gusti, tra sapori forti e sapori più delicati, più dolci o più speziati, fino a trovare il vostro preferito!

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