Il suggestivo Borgo Castello di Calitri

da | 16 Mar, 2022 | Storia | 0 commenti

Il Borgo Castello di Calitri, in provincia di Avellino, ha attraversato i secoli tra alterne vicende di guerra e disastrosi terremoti per giungere fino all’attuale recupero con destinazione a Museo della Ceramica. Eccone l’affascinante storia.

Le antiche origini del Castello

Durante la dominazione longobarda Calitri faceva parte del Gastaldato di Conza, in quanto l’Irpinia era stata inglobata nel Ducato Beneventano, diviso appunto in gastaldati, distretti amministrativi aventi poteri giurisdizionali e funzioni di organizzazione militare.

Nel territorio di Calitri, nell’Alta Valle dell’Ofanto, tra la fine del X e gli inizi del XI secolo, secondo ricostruzioni attendibili, fu costruito un monastero benedettino. Il suo primo abate, Dauferio, di etnia longobarda, fece costruire a difesa del monastero un recinto fortificato, il quale aveva anche funzioni di difesa del territorio contro gli attacchi mossi dall’Impero bizantino, considerato il frequente conflitto di quest’ultimo con i Longobardi per il controllo delle aree di confine.

La travagliata storia del Borgo Castello

Dopo la fase normanna, il castello passò al demanio svevo, che provvide al restauro delle strutture difensive gravemente danneggiate da vari crolli ed incuria. Nel 1299 Carlo II D’Angiò si impadronì del feudo (borgo e castello), facendone dono poi al conte d’Avellino, Raimondo del Balzo, che, a sua volta, lo vendette a Mattia Gesualdo, alla cui famiglia appartenne per circa due secoli.

A causa di un violento sisma nel 1561, il Castello subì danni considerevoli. Ben presto, tuttavia, tali danni furono riparati e l’edificio venne trasformato in una sontuosa dimora signorile. Nel 1629, quando si estinse l’ultima erede dei Gesualdo, la proprietà passò a Niccolò Ludovisi e quindi al figlio Gianbattista, il quale nel 1676 vendette la “Terra di Calitri” a Francesco Mirelli. Al ramo Mirelli il paese appartenne fino all’abolizione dei diritti feudali.

La struttura del Borgo Castello

La costruzione fortificata era formata da più corpi di fabbrica, a due o tre piani, e da alte cortine murarie. Prima dell’ingresso principale vi erano poi quattro torri quadrangolari e due ponti levatoi in legno. Forti scosse sismiche del 1688 e 1692 ne compromisero la solidità che fu minata completamente con il terremoto dell’8 settembre del 1694. Negli anni successivi numerose abitazioni private furono costruite intorno e sugli stessi ruderi del palazzo fortificato di cui restano visibili, ancora oggi, solo brevi tratti delle mura perimetrali.

Il Borgo Castello di Calitri oggi

Negli ultimi anni con l’intervento della Sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, è stata recuperata l’area dove sorgeva la stupenda struttura, per una superfice di oltre tremila metri quadrati, destinando alcuni ambienti al Museo della Ceramica, altri alla promozione dell’artigianato e dei prodotti tipici locali, e altri ancora ad attività culturali. E così oggi, con tutte le attrazioni che presenta, specialmente in periodo di Sponz Fest, il borgo di Calitri merita davvero una visita!