La riscoperta della civiltà contadina in Irpinia

da | 5 Lug, 2021 | Storia | 0 commenti

L’Irpinia è un territorio da sempre identificato con le tonalità e le sfumature del verde, dai paesaggi montani, dalle tracce preziose di una storia antica, presente in ogni angolo di una terra fecondata dalla fatica e dalla fantasia e rappresentata dalla civiltà contadina.

L’esaltazione della ruralità e la tipicità della propria storia è il filo rosso che lega l’intero territorio, spunti che, uniti a un turismo mai di massa, lo rendono sicuramente uno dei luoghi più ambiti per chi è alla ricerca di salubrità e tranquillità, al riparo della vita frenetica di tutti i giorni.

L’Irpinia non è solo la riproduzione di uno spazio geografico, storico, naturalistico; è qualcosa di più e di diverso: rappresenta, in modo nuovo e stupefacente, una realtà che è da sempre sotto gli occhi dei suoi abitanti e che, pure, sembrava essere diventata quasi invisibile, sfuggente, astratta.

L’importanza della civiltà contadina in Irpinia

Il valore della civiltà contadina, in questo territorio, è quello che resiste di più e la sua cultura attraverso notevoli mutamenti è sopravvissuta agli oltraggi del tempo, della natura, degli uomini e ancora ci parla con le sue numerose testimonianze.

Un elemento importante del paesaggio Irpino è costituito dalle dimore rurali, in quanto l’agricoltura e la pastorizia sono state da sempre le risorse principali della nostra terra: nella varietà delle loro tipologie, che testimoniano il forte contrasto fra il tenore di vita dei contadini estremamente indigente e quello delle classi più abbienti.

Le grandi masserie, variamente decorate con loggiate, fregi in pietra, rappresentavano l’espressione del benessere del “padrone” che, pur vivendo in paese o in città, possedeva una dimora sontuosa nella sua tenuta di campagna. Le piccole costruzioni di campagna, un tempo numerose e realizzate con materiale povero, riflettevano invece lo stato di estrema indigenza dei proprietari.

Le masserie nel loro complesso rappresentavano un insieme di immobili rurali, destinati a funzioni diverse, in grado di realizzare entità autonome per la coltivazione dei campi e per l’allevamento del bestiame in grandi estensioni di terreno, corrispondenti ai latifondi.

Anche se adesso si è attenuata, la cultura tradizionale è fondata sulla coesione e sull’aiuto reciproco. I coltivatori diretti, i piccoli contadini e gli artigiani sono protagonisti liberi delle comunità e nei decenni passati vivevano di solidarietà attraverso lo scambio del pane, il rito della sepoltura, radicati nella terra come se fossero tutt’uno con essa.

Una realtà dove il ritmo del tempo non è quello della frenesia della vita quotidiana, ma quello legata al ritmo della tradizione contadina. La gente dei campi aveva conservato gli antichi sistemi per rendersi conto del passare del tempo. Il canto del gallo era l’orologio più sicuro per indicare l’alba, così pure l’ora del tramonto era indicata dal ritiro delle galline nel pollaio.

Nel mondo legato alla produzione della terra c’è l’intelligenza del recupero e c’è la valorizzazione dei prodotti, che prima era stata in parte abbandonata; nel mondo legato all’ agricoltura c’è invece la risorsa economica ereditata dal passato che lo rivaluta attraverso l’innovazione del futuro e crea identità.

Musei dell’agricoltura e della civiltà rurale irpina

Anni di storia sono racchiusi in diversi Musei che preservano la memoria del mondo rurale e raccolgono le testimonianze di un patrimonio da conoscere e divulgare.

Di notevole importanza è il Museo Etnografico di Aquilonia e il Museo della Civiltà Contadina e Artigiana di Andretta composto da numerose sale che raccontano la storia degli antichi mestieri e dove si conservano le tracce di una civiltà di antiche origini rurali, la riproduzione di ambienti casalinghi e di lavoro, caratteristici dell’epoca.

Volto a riscoprire gli usi e i costumi dell’Alta Irpinia, il Museo delle Tecnologie, della Cultura e dell’Attività Contadina di Guardia Lombardi è una grande testimonianza culturale, in cui sono esposti manufatti, attrezzi da lavoro e un’esposizione di reperti e fotografie.

Patrimonio storico e culturale della civiltà contadina e artigianale è il Museo Etnografico della Piana del Dragone di Volturara Irpina.

Una preziosa testimonianza storica è Il Museo del Lavoro di San Potito Ultra, che consiste in una raccolta antologica di oggetti dei più diversi attrezzi e strumenti di lavoro del tempo passato. Piccolo ma interessante è il Museo Comunale di Villanova del Battista, in cui sono esposte una galleria di quadri e varie sezioni: materiali, modernariato, civiltà contadina tra storie e folclore. In un antico fabbricato rurale troviamo il Museo delle Attività Contadine e Artigianali di Montoro.

L’Irpinia: terra di un popolo orgoglioso, solidale, gente forte che si misura con le difficoltà per superarle e imparare da esse.
Un microcosmo da scoprire dove le piccole comunità continuano a mantenere il legame con le proprie tradizioni, con quegli avvenimenti e quelle radici che rafforzano l’identità di un popolo che lo individuano e lo rendono unico; perché è dal passato che bisogna partire per comprendere il presente e prepararsi al futuro.