Ai piedi del Monte Terminio, precisamente a Volturara Irpina, si coltiva il Fagiolo Quarantino, un legume bianco, piccolo, tenero e farinoso, caratterizzato da una sottile buccia. Una vera e propria antica eccellenza, così denominata perché occorrono 40 giorni per la sua completa maturazione. Il seme è di origine locale, riprodotto e conservato dai coltivatori volturaresi.
Curiosità: il Presidio Slow Food
Lo sapevi che dal 4 agosto 2018 il Fagiolo Quarantino è entrato a far parte del Presidio Slow Food? Si tratta di un importantissimo riconoscimento, utile non solo a rilanciare questa varietà di fagiolo, ma anche a far affermare un’antica tradizione in grado di rendere unica questa realtà e la sua comunità.
Ce lo conferma anche Maria Petretta, azionista della Società Agricola Castagne Petretta, nonché presidente dell’Associazione Fagiolo di Volturara Irpina. “La rilevanza del fagiolo non era stata compresa a fondo prima del riconoscimento del Presidio” – ci ha raccontato – “anche perché si tendeva a puntare più sporadicamente su questa eccellenza locale”.
Il 2018 ha, dunque, davvero segnato un “prima” un “dopo”, dando peraltro il “la” alla creazione di una rete di aziende che coltivano, ed ormai esportano ovunque, il prodotto in questione.
Raccolta e dedizione
La semina inizia a maggio e si raccoglie tra fine agosto e gli inizi di settembre. La pianta del Fagiolo Quarantino di Volturara Irpina si coltiva senza pali o sostegni. Il clima della zona – nebbioso e umido – crea, insieme al terreno, le condizioni ideali per la crescita di questo speciale legume, in un contesto in cui la coltivazione è rigorosamente manuale e soprattutto laboriosa.
C’è una sacralità per i Volturaresi nella raccolta a mano del Fagiolo Quarantino, un lavoro svolto con una passione e dedizione per cui sembra davvero che tirino fuori ingenti quantità d’oro da filoni di miniere.
La raccolta è anche in fondo un momento che crea unità; infatti, va a coinvolgere tante persone del paese che – talvolta neppure conoscendosi – si riuniscono e vivono insieme attimi tanto belli quanto intensi dedicati a questo simbolico frutto della terra.
Una volta raccolti i baccelli – lunghi 15 cm circa e contenenti circa 10 fagioli l’uno – vengono battuti con un bastone per far sì che i frutti fuoriescano. Dopo la battitura, si procede con la cernita che avviene tramite l’uso del setaccio con movimenti che consentono dei piccoli lanci in aria dei fagioli contenuti in esso. L’azione del vento rende possibile eliminare i residui più leggeri, prima che il fagiolo venga lasciato ad asciugare per circa 3 giorni.
Quali ricette esaltano il Fagiolo Quarantino? Che benefici ha?
Il Fagiolo Quarantino di Volturara Irpina è importante ingrediente di numerose zuppe e minestre. Secondo le ricette tipiche irpine, possiamo menzionare; fasùli e ditalini, laane e fasùli, pasta e fasùli, zuppa rè fasùli o scazzuoppoli (pezzi di impasto fritto), senza dimenticare le zuppe di fagioli e patate o di fagioli e castagne.
Il Fagiolo Quarantino è però gustoso anche quando non accompagnato, per esempio lessato e bollito con olio extravergine di oliva ed erbe aromatiche. Inoltre, è molto ricco di sali minerali, di proteine vegetali, di vitamina B12, oltre ad essere un ottimo alleato contro il colesterolo. Parimenti, non va dimenticato che la sottile buccia di questa varietà di fagiolo bianco lo rende un prodotto ad alta digeribilità.
La Festa del Fagiolo Quarantino
La festa tipicamente dedicata al Fagiolo Quarantino – che quest’anno giunge alla sua decima edizione – fu pensata nell’ormai lontano 2010, vedendo la luce un anno dopo, in tempi di forte crisi per il piccolo comune irpino ma anche per l’Italia.
La crisi, al tempo, riguardava anche la castagna, prodotto tradizionale tipico della zona, cosicché si decise di puntare più massicciamente sul Fagiolo Quarantino.
Aldilà del senso gastronomico in sé, la festa ha un forte valore simbolico, essendoci una chiara connessione con cultura, storia, tradizioni e radici. In un contesto si immagina una messa al centro, a titolo gratuito, dell’identità volturarese e irpina.
Quest’idea – sottolinea Marino Sarno dell’associazione Fagiolo di Volturara Irpina – si sostanzia attraverso la possibilità di partecipare nei giorni della festa ad escursioni, visite guidate presso il museo etnografico della Piana del Dragone, oltre che presso la Bocca del Dragone. Per i più sportivi, invece, ci sono le spettacolari vie ferrate e vie d’arrampicata, ma anche il Sentiero di Annibale.
Il programma della Festa del 2022
Venerdì 14 ottobre: stand gastronomici serali e intrattenimento musicale con PopolAnima e Ambaradam, senza dimenticare la Boomerang Street Band.
Sabato 15 ottobre: Nel corso della mattinata: escursioni, visite guidate su prenotazione al museo etnografico della Piana del Dragone e alla Bocca del Dragone. In serata: intrattenimento con Silvano Santacroce, Eugenio Corsi, Le Ninfe della Tammorra, DJ Rob del Percio e DJ Raf Colucci. Non mancherà – anche nel corso del sabato sera – la presenza della già citata Boomerang Street Band.
Domenica 16 ottobre: In mattinata: Vie ferrate e vie d’arrampicata. Dopo il pranzo in piazza, sarà possibile prendere parte all’escursione presso il Sentiero di Annibale. In serata: Laboratorio del Gusto Slow Food Avellino APS sul Fagiolo Quarantino e intrattenimento musicale con: Come nelle favole, Enzo Costanza, Compagnia daltrocanto, The New Band e artisti di strada.
Non perderti allora un evento rinomato nella nostra provincia, quest’anno riproposto con nuovo entusiasmo dopo lo stop pandemico. Vivi anche tu questa indimenticabile esperienza tra gusto, radici, dedizione e cultura!
Foto gentilmente concessa da Paola Mignone dell’Azienda Agricola “L’orto di Paola”