Ci sono fontane che, insieme al ristoro del corpo, offrono anche quello dello spirito, non solo tramite l’estetica ma anche con la storia e i misteri che hanno da raccontare. Una di esse è la Fontana di Grimoaldo, per lungo tempo erratamente denominata Fontana Tecta, in seno alla città di Avellino.
La Fontana di Grimoaldo a Sant’Antonio Abate
La fontana di Grimoaldo si trova nel borgo di Sant’Antonio Abate, antico e una volta popoloso rione sviluppatosi leggermente al di fuori delle mura di Avellino. Abitato dalla fascia più povera della popolazione, come ha avuto modo di scrivere Andrea Massaro in un suo articolo, si è sempre trattato di uno dei luoghi più esposti «a calamità e pericoli, sia per la vetustà dei fabbricati ivi esistenti, sia per la sua ubicazione, essendo la zona più bassa della città, quindi più vulnerabile, spesso soggetta ad inondazioni ed altri inconvenienti del genere». Nonostante questo, Borgo Sant’Antonio rappresentava il punto di accesso obbligato per chi veniva da Salerno.
La fontana è stata quindi per secoli testimone della vita della città nel suo cuore pulsante.
Curiosità: Le origini misteriose della Fontana
Lo sapevi che le origini della Fontana di Grimoaldo sono avvolte nel mistero? Già, perché del benefattore che le dà il nome non sappiamo molto; anzi, se ne può dedurre solo l’origine longobarda ed il fatto che è probabilmente appartenuto ad una famiglia molto importante della Avellino del XII secolo.
Altrettanto curioso è il fatto che, come spesso accade per le cose più antiche, lo scorrere dei secoli fa perfino dimenticare i nomi originali. Ciò è accaduto anche per la Fontana di Grimoaldo, per lungo tempo erroneamente denominata “Fontana Tecta”. Mai come in questo caso è giusto, invece, recuperare l’origine storica del monumento insieme al nome del suo benefattore. D’altronde, fu proprio Grimoaldo ad investire nel rifacimento della Fontana, con la volontà – scrive ancora Massaro – di farne «un luogo di utilità e di piacere non comuni» grazie al «tocco dell’artista presente nelle pietre scolpite, nelle colonne lavorate e nell’ambiente che la circonda».
Il desiderio di abbellire la fontana non veniva solo dal fatto che si trovasse sull’antica Via Salernitana. A pochi passi da lì si trovava anche il Monastero Benedettino di San Leonardo, dipendente dalla potente e famosa Badia di Cava dei Tirreni. La Fontana, quindi, doveva svolgere la sua funzione di ristoro sia per i viaggiatori che per i numerosi pellegrini in visita al monastero.
Il restauro post Masaniello
Nel 1650, dopo le devastazioni della rivolta di Masaniello, la Fontana vide un’altra importante ristrutturazione che portò alla realizzazione di due lavatoi «per servizio dei cittadini et per decoro della città». Probabilmente anche i «fregi architettonici – come scrive Armando Montefusco nel volume Monografie per la Storia di Avellino – che ancora oggi si possono osservare, risalgono a ristrutturazioni eseguite nella seconda metà del Seicento», insieme ai «quadroni in pietra con figure di animali» (oggi scomparsi).
Declino e nuova vita della Fontana di Grimoaldo
La costruzione del Ponte della Ferriera, nell’Ottocento, finì presto col «rappresentare un più moderno ed agevole collegamento della strada dei Due Principati», accentuando – scrive ancora Montefusco – il «degrado in cui versava alla fine del ’700» senza però causarne la totale rovina. La Fontana, infatti, continuò ancora a lungo a svolgere la sua funzione per gli abitanti del Borgo Sant’Antonio, tra lo «sciabordare delle lavandaie» che «canticchiavano nel lavatoio pubblico costruito accanto».
Il vero pericolo per la Fontana arrivò solo col terremoto del 1980, che la lasciò coperta di rifiuti e di calcinacci. Nel dicembre 2017 è stata inaugurata la nuova Piazza di Via Fosso Santa Lucia, con la Fontana di Grimoaldo finalmente recuperata e in attesa di nuovi progetti che le restituiscano nuova vita tramite l’accesso a quell’acqua di cui l’Irpinia è così generosa.
La fontana di Grimoaldo tra passato e futuro
Per secoli visitatori e pellegrini diretti ad Avellino hanno sostato alla Fontana, godendo non solo del fresco ristoro delle sue acque ma anche della bellezza artistica scolpita nella pietra. Una bellezza offerta gratuitamente a tutti come segno di benvenuto, principio solo apparentemente banale e che andrebbe sempre più ricordato e fatto proprio da cittadini e amministrazioni.
Vieni a vedere anche tu la Fontana di Grimoaldo e lasciati affascinare dalla storia di quel “barbaro” che amò tanto la sua città da volerle donare un monumento destinato a sfidare i secoli.
Foto di Pasquale Battaglia