Grotte del Caliendo: il segreto nascosto sotto il Lago Laceno

da | 10 Set, 2024 | Natura | 0 commenti

Un luogo scavato nella roccia che ci racconta storie mai udite prima. Pronti ad immergervi in un paesaggio sotterraneo visto e scoperto da pochi? Stiamo parlando delle Grotte del Caliendo. Scegliendo di visitare le grotte potrete sperimentare la visione dell’androne, una sala spettacolare “grande quanto una cattedrale”.

La storia delle Grotte del Caliendo

L’esplorazione delle grotte è iniziata nel 1930 grazie a Giovanni Rama, giovane muratore di Bagnoli Irpino che spinto dalla curiosità e dall’amicizia, è riuscito ad esplorare circa 1500m di grotta insieme ad alcuni suoi amici. Grazie a lui la grotta è stata successivamente esplorata da molti esperti fino ad essere registrata come grotta nel 1936. A distanza di quasi quattro decenni, dopo il terremoto del 1980, si è creata l’opportunità di poter continuare le esplorazioni grazie a un sifone svuotatosi dopo il terremoto. Così un gruppo di bagnolesi, guidati da Chieffo Angelo, hanno proseguito le esplorazioni arrivando a circa 3000m dentro superando altri sifoni, non senza difficoltà ma spinti dalla passione e l’amore per questo luogo dimenticato dal tempo.
Successivamente, nel 1990 un gruppo di giovani ragazzi composto da Nello Nicastro, Italo Giulivo e Antonio Santo, appartenenti ai gruppi Speleo-Napoli e il circolo speleologico di Bagnoli Irpino riuscirono a scoprire diversi rami fossili non più attraversati dall’acqua, fino ad arrivare ad individuare un ramo ci circa 150-200m molto prossimo all’altopiano del lago Laceno. Grazie a questa nuova scoperta è stata realizzata una galleria artificiale di circa 98m per collegarsi a questo ramo che sfocia in una saletta denominata la “saletta del tè”.

La storia della saletta del te’ nascosta sotto il Lago Laceno

La bellissima storia della saletta del tè ci è stata ci è stata raccontata da Nello Nicastro, ex speleologo e attualmente nel direttivo di Laceno Trekking, che con le sue parole è riuscito a farci assaporare una parte di questa avventura.
“La prima volta che arriviamo in questo ramo fossile c’eravamo io, Italo Giulivo e Raffaele Basile. Eravamo noi tre e per arrivare in quel punto molto interno alla grotta c’è da camminare parecchio. Quindi arrivammo stanchi, bagnati e infreddoliti. Arrivati in questa saletta c’era un bel laghetto e la prima cosa fatta da Italo Giulivo fu’ prendere il fornellino e fare un bel tè dolcissimo, caldissimo ed eccezionale. Quindi, in definitiva, da quel tè sala del tè.” Nello Nicastro ha avuto la fortuna di visitare centinaia di volte la grotta cercando di misurarla tutta e arrivando a esplorare 4km e 4 e sperando comunque di continuare a scoprire i segreti nascosti nelle grotte.
Attualmente la saletta del tè non è visitabile in quanto si potrebbe correre il rischio di rovinarla. Dovremmo attendere pazientemente che l’amministrazione permetta di andare avanti con il progetto, ideato da Nicastro stesso, per permettere a tutti noi di godere di questa saletta dove poter gustare un dolcissimo tè.

La Cattedrale sotto i nostri piedi

All’interno delle grotte sono numerosi i percorsi scoperti e le ricerche fatte ma rimangono di difficile accesso vista la quantità di sifoni presenti all’interno di queste ultime. Tuttavia si può però visitare un androne definito da Nicastro “grande come una cattedrale” di circa 90 m, largo più o meno 16 e alto 36. L’androne è facilmente raggiungibile a piedi e nelle numerose gite organizzate da Nicastro e Fabio Morrone, c’è stata in aggiunta la partecipazione di alcuni bambini, così da permettere anche alle nuove generazioni di godere di scoperte antiche, segreti velati e leggende. La parte bassa è quindi facilmente percorribile ma solo nei periodi estivi e con la partecipazione di esperti e guide. Visitando le grotte vi troverete immersi in questa maestosa sala con soffitti alti, cavità nascoste e acque cristalline che vi permetteranno di creare giochi di luce con le vostre piccole torce.

La leggenda delle grotte che salvarono Bagnoli Irpino

Sentiamo spesso storie che narrano i tempi che furono o che ci trasmettono leggende e valori passati. Allo stesso modo per le grotte del Caliendo, gli anziani trasmettono una leggenda alle nuove generazioni. Si narra che nel terribile terremoto che colpì l’Irpinia nel 1980, le grotte siano riuscite ad attutire la potenza distruttiva del terremoto lasciando Bagnoli Irpino quasi indenne da distruzioni e macerie. Alcuni hanno anche affermato di aver visto lingue di fuoco fuoriuscire dalla bocca della grotta alimentando storie che ci permettono di oscillare tra verità e fantasia.

Un nuovo inizio dal passato grazie alle grotte del Caliendo

Le grotte, le seggiovie, tutti i paesaggi e le strutture lasciate in disuso al lago Laceno rappresentano uno dei modi per cercare di rivalorizzare tutto il bello che ci circonda e di cui, molto spesso, non siamo nemmeno a conoscenza. L a grotta e il luogo in cui si trova rappresentano quindi una bella realtà, una “forma di architettura della natura” da cui ripartire.
E tu cosa aspetti? Contattaci per assaporare un’escursione antica e da non dimenticare!