Il culto di San Martino a Monteforte Irpino

da | 28 Ott, 2022 | Fede | 0 commenti

Quello di San Martino di Tours a Monteforte Irpino è un culto che da secoli fa da baluardo identitario per tutta la comunità, ancorandosi saldamente tanto alla cultura quanto alla storia di questo splendido paese della nostra provincia, che costantemente lo omaggia con straordinaria devozione.

Oltre alle celebrazioni religiose, la comunità ha per tantissimi anni dedicato al proprio Patrono il celebre palio di San Martino. In aggiunta, impossibile non ricordare il celeberrimo “torroncino di San Martino” (‘o tutolo), tradizionalmente a Monteforte donato dai generi alle suocere, le quali tendevano a ricambiare con 12 fazzoletti di pregiata tela, che avrebbero poi costituito parte integrante del corredo nuziale.

La vita del Santo

Dedito ad un’esistenza umile e giusta – dunque totalmente in linea con lo spirito della cittadinanza montefortese – Martino, nativo dell’odierna Ungheria (316 circa), si convertì al Cristianesimo nel 335.

La conversione fu figlia di un episodio emblematico spesso ricordato, in grado di offrirci la misura del suo spessore umano. Facente parte delle truppe non combattenti atte a garantire l’ordine pubblico in seno alla Guardia Imperiale, Martino, alla vista di un mendicante seminudo esposto al gelo, decise di tagliare in due il suo prezioso mantello militare, porgendolo all’uomo bisognoso. La notte successiva sognò Gesù con l’altra metà del suo mantello, prima di risvegliarsi con quel mantello (poi diventato reliquia) perfettamente integro.

Divenuto Vescovo di Tours (nell’entroterra francese) nel 371, si distinse in vita per il suo impegno a favore del monachesimo in Occidente, di cui fu uno degli istitutori, oltre che per la fondazione di un importante monastero proprio a Tours (375). Tra i primissimi santi non martiri proclamati dalla Chiesa cattolica, egli è venerato anche dalla Chiesa ortodossa.

Spirò a Candes-Saint-Martin (sempre nella Francia interna) l’8 novembre 397, per poi essere sepolto 3 giorni dopo: quell’11 novembre che segna ormai una data straordinariamente centrale dal punto di vista religioso per tutto l’Occidente, proprio come per Monteforte Irpino.

Curiosità

Lo sapevi che il Santo (che pure conobbe l’Italia, in special modo Pavia, dove giunse da bambino) risulta non essere mai fisicamente approdato a Monteforte Irpino? D’altronde, come conferma l’amico Antonello Capone, l’ipotesi più accreditata rispetto all’ingresso di San Martino in seno alla comunità montefortese è quella per cui Paolino da Nola fece conoscere alla popolazione locale la storia di quest’uomo misericordioso, da sempre attento agli ultimi.

Il fatto che il Santo non abbia presumibilmente mai messo piede nel nostro territorio assume dei connotati forse paradossali, ma di certo in grado di affascinarci e di alimentare la curiosità e la magia del culto stesso, portando con sé un’antica meraviglia.

La Chiesa di San Martino

Il contributo di San Martino alla comunità, e naturalmente all’identità, montefortese non si sostanzia solo in termini di patrimonio immateriale, valoriale e simbolico, ma anche in termini di patrimonio materiale-architettonico.

In particolare, la bellissima Chiesa di San Martino domina il paese, e presumibilmente lo fa dalla metà del 1200, dato che il primo documento scritto provante l’esistenza dell’edificio risale al 1279. Il luogo di culto ha purtroppo subìto nel tempo svariati danni: già nel 1456 purtroppo crollò in seguito ad un terribile sisma, prima di essere rifondato circa cent’anni dopo. Un altro duro colpo all’edificio fu inferto dai terremoti del 1805 e poi, soprattutto, da quello del 1980, il vero spartiacque della storia irpina.

“È davvero un peccato che alcune bellezze della Chiesa siano andate distrutte – ammette ancora Antonello Capone – ma comunque il restauro è stato brillante. Addirittura il bellissimo arco in piperno è stato in effetti riscoperto con il restauro post-sisma”.

In aggiunta, va ricordato che la navata di destra della Chiesa ospita la cappella di San Martino; dall’altro lato abbiamo i pregiatissimi altari di Santa Lucia e di Sant’Antonio. A sublimare tutta questa bellezza, il quadro di Massimo Marano che simboleggia “Il miracolo di San Martino”. Altresì considerevole è la cripta che, chiusa al pubblico, conserva i famosi scolatoi di età medievale.

“Per noi abitanti della comunità – spiega ancora Antonello – la Chiesa rappresenta passato, presente e futuro. Guardando al domani riportiamo alla mente tanti ricordi, spesso peraltro legati alla figura di Don Crescenzo Amodeo, proprio montefortese”.

Il programma religioso della Festa “L’Estate di San Martino”, Edizione 2022

Grazie al lavoro concertato da parte del Comune di Monteforte Irpino, del Parroco Don Fabio Mauriello (Parrocchia Santi Martino Vescovo e San Nicola di Bari), della Pro Loco locale “Mons Fortis” e del Consorzio “Terre Campane”, il programma religioso sarà così strutturato:

8 novembre: Trasferimento del busto argenteo dalla Chiesa del Purgatorio presso la Cappella Palatina di San Martino.

8-9-10 novembre: Triduo in favore di San Martino; momento preparatorio della grande festa del Santo Patrono.

11 novembre: Ore 8.30: Santa Messa con le lodi mattutine; ore 18.00: Messa presieduta da Sua Eccellenza Mons. Arturo Aiello; a seguire: accensione focarone in onore di San Martino, riprendendo la tradizione delle cosiddette lumanere.

12 novembre: Ore 18.30: Santa Messa.

13 novembre: Ore 10.30: Santa Messa; ore 17.30: processione lungo le strade principali del paese.

Foto di Pasquale Battaglia