Nell’incantevole borgo di Quaglietta (frazione di Calabritto), tra boschi, colline e case in pietra, si coltiva in ogni orto un prodotto rappresentativo di storia, identità e tradizione locale. Parliamo di quella pianta aromatica identificata nel gergo locale come “zenzifero”. Abbiamo avuto il piacere di scoprirne gli aspetti più caratteristici e ricercati con l’amica Dina Ficetola.
Caratteristiche dello zenzifero
Appartenente alla grande famiglia della menta e rinominata “la regina delle mentucce”, lo zenzifero presenta un profumo decisamente intenso e ha un ruolo chiave – grazie alle sue foglie tenere tagliuzzate – nell’aromatizzare e rendere uniche alcune eccellenze locali tra cui spiccano i ravioli (Prodotto Agroalimentare Tradizionale).
Privilegiando zone umide, fresche e ombreggiate, lo zenzifero, fiorente a inizio estate, cresce vigorosamente grazie all’apporto dell’acqua, che nell’area in questione è elemento caratteristico per via della presenza del Fiume Sele.
Coltivare e curare lo zenzifero non è un’operazione complessa, anche in considerazione del fatto che il suo busto, essendo quasi legnoso, resiste pure a pesanti intemperie o a temperature particolarmente rigide.
Esistono particolari metodi di essiccazione che rendono possibile la conservazione della pianta dopo averla raccolta nel periodo ottimale, “epoca balsamica”. Essa può essere seccata in forno caldo ma spento, può essere surgelata o preparata in salsa concentrata e salata.
Curiosità
Lo sapevi che questa pianta sopravvive impeccabilmente solo a Quaglietta e nella zona del Sele? Già, perché alcuni appassionati hanno provato a localizzarla in habitat diversi ma il risultato ha faticato ad essere lo stesso. D’altronde, come ricordato da Dina: “Ogni varietà di menta acquisisce caratteri aromatici particolari a seconda della località in cui si innesta, laddove, per le caratteristiche geofisiche e climatiche dell’ambiente, è qui a Quaglietta che lo zenzifero sembra conservare il sapore e l’odore peculiare”.
Inoltre, pur non avendo copiose notizie storiche a riguardo, possiamo affermare, senza timore di smentita – e grazie al certosino lavoro di ricerca del compianto Professor Paolo De Luca (per anni direttore dell’Orto Botanico di Napoli) – che la presenza dello zenzifero a Quaglietta ha radici antichissime. Già, perché le piante di zenzifero (nome scientifico: clinopodium nepeta), così come in generale la famiglia delle Lamiaceae erano già conosciute in epoca romana, prima di essere utilizzate nel Medioevo come erba medica avente proprietà diaforetiche, espettoranti e febrifughe.
Ancora oggi, lo zenzifero è efficace contro sintomi depressivi o di insonnia.
Tuttavia, sapevi che lo zenzifero, perlomeno in dosi massicce, è sconsigliato in caso di gravidanza? Infatti, può portare in dote effetti mutageni, ragion per cui se ne raccomanda un dosaggio moderato.
I ravioli allo zenzifero
Tra i primi piatti, quello di riferimento è indubbiamente rappresentato dai ravioli allo zenzifero. Parliamo di un’autentica eccellenza, che si fregia – dal 2017 – del riconoscimento di PAT, Prodotto Agroalimentare Tradizionale.
Più nel merito, i “PAT” sono produzioni riconosciute, in ogni regione dello Stivale, dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Designano tradizioni enogastronomiche tipiche che, in particolare, nel loro processo di produzione non subiscono modifiche sostanziali da almeno 25 anni: certamente un vanto di portata non indifferente per Quaglietta e per l’Irpinia.
Nel concreto, contraddistinta da un metodo di realizzazione discretamente semplice, la preparazione del piatto in questione prevede che l’impasto, fatto a base di farina di semola di grano duro, acqua, uova e sale marino, venga steso a mo’ di sfoglia. Il ripieno è un impasto di ricotta, uova, formaggio grattugiato, prezzemolo e, per l’appunto, zenzifero.
Nell’ultima fase, i ravioli vengono lessati e conditi con ragù di pomodoro o altre varianti, pronti per essere gustati.
Zenzigusto – Sagra de’ lu zenzifero di Quaglietta
Nata nel 2004, “Zenzigusto – Sagra de’ lu zenzifero di Quaglietta” – “Alla scoperta delle tipicità locali e delle bellezze del Borgo”, è una manifestazione enogastronomica organizzata dalla Pro Loco Aquae Electae il 18 e 19 agosto di ogni anno. Quest’anno giunge alla sua diciottesima edizione.
È proprio in larga parte grazie a “Zenzigusto” che lo zenzifero, ancorché da sempre coltivato, ha acquisito rilievo; non è dunque peregrino affermare che Zenzigusto” è ormai il simbolo per eccellenza della conservazione della tradizione legata alla regina delle mentucce.
“Per esponenti di ogni generazione, è ormai importante quanto una festa patronale, anche perché riesce parimenti a dare la giusta risonanza al nostro borgo”, ha notato Dina Ficetola.
Oltre a celebrare con grande enfasi tradizione e cultura, la rassegna riesce dunque ogni anno a mettere al centro coesione sociale e senso di appartenenza, attirando un ottimo numero di turisti e generando flussi di buon impatto sull’economia locale.
Nel corso della manifestazione, oltre ai già citati ravioli allo zenzifero, è possibile degustare di anno in anno eccellenze quali: il celebre liquore aromatizzato attraverso una ricetta artigianale, il formaggio, i tarallini con il finocchietto selvatico della Valle del Sele, specialità di carne e molto altro ancora.
La rassegna è ormai conosciuta e apprezzata a scala regionale e nazionale, anche perché, dal 2020, ha ottenuto il riconoscimento di “Sagra di Qualità”, certificazione rilasciata dall’UNPLI, l’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia, che storicamente si batte per salvaguardare sagre e feste popolari, mettendo al centro prodotti tipici ed economie locali.
Nel caso di Quaglietta, il marchio è stato rilasciato al termine di un rigoroso iter documentale ed è stato assegnato nel corso di una solenne cerimonia di premiazione svoltasi a Roma, nella prestigiosa sede del Senato.
Il borgo di Quaglietta e l’Albergo Diffuso
A fare da sfondo alle meraviglie per il palato della gastronomia quagliettana abbiamo il caratteristico Borgo Medievale, da visitare e scoprire. Parliamo di un luogo in cui storia, bellezza e tradizioni si fondono intimamente e armoniosamente. A spiccare è, in particolare, il castello longobardo, che si innesta sulla roccia.
Inoltre, a Quaglietta è possibile pernottare presso l’affascinante “Albergo Diffuso”: esso presenta camere dotate di tutti i comfort, innestate in un pittoresco e suggestivo scenario che si erge a perla della nostra Irpinia.
Si ringrazia sentitamente l’amica Dina Ficetola per l’intervista e la messa a disposizione del suo libro “Quaglietta Ieri & Oggi – Historia Quallectana”, pubblicato nel 2016 con la Pro Loco del borgo.