Montecalvo Irpino, come del resto ogni comune della nostra bella Irpinia, vanta un’affascinante storia che merita di essere scoperta, non solo per conoscere ciò che ci ha portato fino al presente ma soprattutto per capire e comunicare chi siamo davvero oggi. Ne abbiamo parlato con Gianluca Cardinale dell’Associazione “I Pupini”.
Il comune di Montecalvo Irpino
Montecalvo Irpino si trova a nord della provincia di Avellino e conta poco meno di 3500 residenti. Il centro del Comune, che fa parte della Comunità Montana dell’Ufita, è a un’altitudine di 623 metri sul livello del mare.
Tipiche del territorio rurale di Montecalvo Irpino sono le Bolle della Malvizza, ossia i vulcanetti di fango che spuntano nel mezzo della Valle del Miscano.
L’origine del nome
Perché Montecalvo Irpino si chiama così? Esistono tre possibili ipotesi, ammette Gianluca Cardinale. Nella prima, si fa discendere il nome dalla denominazione latina Mons Calvus, ossia “Monte Roccioso, privo di vegetazione”. Nel secondo caso, invece, ci si riferisce a Mons Galbus, “Monte Giallo” per via sia del colore del tufo che – soprattutto – delle ginestre. Esse da sempre caratterizzano il paesaggio del piccolo comune.
Altresì affascinante è poi una terza ipotesi, quella riportata nel libro “Montecalvo dalle pietre alla storia”, a cura di Giambosco Cavalletti, stimato professore e appassionato studioso delle vicende locali. Stando a Cavalletti, il nome del paese potrebbe addirittura risalire a una famiglia, la famiglia Caldia, che in età romana avrebbe detenuto possedimenti qui.
Quale delle tre ipotesi ti sembra più realistica?
L’antica e medievale storia di Montecalvo Irpino
Oltre a un territorio geologicamente e naturalisticamente notevole, Montecalvo Irpino vanta anche una storia di una certa importanza. Sul territorio comunale sono presenti non solo diversi antichi resti di strutture murarie e necropoli ma anche reperti archeologici vari. Riferimenti di un certo rilievo possono essere riscontrati anche in diverse fonti storiografiche.
La prima citazione di Montecalvo la troviamo, come conferma ancora Gianluca, in una cronaca del 1096, nella quale si narra di una spedizione di circa sessanta armati da quella zona diretti in Terrasanta per volere di Guglielmo il Buono.
A partire dal 1300 il borgo di Montecalvo inizia a seguire le sorti della vicina Ariano Irpino, alla quale viene annesso, fino a quando, nel 1456, un violento terremoto distrugge parte del suo centro abitato. Questa tragedia sortisce come effetto il successivo dislocamento delle abitazioni nella parte esterna alla cinta muraria.
Montecalvo e la modernità
Nei secoli a seguire Montecalvo vive sotto diversi ducati e feudi, passando di mano da famiglie francesi a famiglie spagnole.
Un aspetto particolare della storia più recente di Montecalvo sta nella sua connessione con le rivolte risorgimentali antiborboniche. Durante i moti costituzionali del 1820-1821 da Montecalvo, infatti, partono diversi volontari per combattere contro gli austriaci nella battaglia di Antrodoco, sotto il comando del Generale insorto Guglielmo Pepe.
Venendo alla prima metà del ‘900, altrettanto da rimarcare – ricorda ancora Gianluca Cardinale – è la visita in paese di Umberto II, ultimo re d’Italia. Trovatosi qui di passaggio per interessi politici, è peraltro immortalato con le donne locali vestite con abiti tradizionali, le cosiddette Pacchiane, già celebri nel Regno delle Due Sicilie e oggi ancora presenti nella tradizione del borgo, specialmente durante il Carnevale.
Sono poi numerosi in Montecalvo i pronunciamenti di ispirazione socialista che vedono interagire braccianti e intellettuali, uniti da un unico grande scopo: migliorare le loro misere condizioni di vita. Queste energie libertarie rimangono attive anche durante il fascismo; infatti, nel 1944 a Montecalvo viene fondata la sezione locale del Partito Comunista.
Nell’immediato dopoguerra, Montecalvo è tra i paesi dell’Irpinia quello che maggiormente si schiera a favore della Repubblica in occasione del referendum istituzionale del 2 giugno 1946, sfatando il luogo comune secondo il quale una comunità ristretta non può essere sensibile ai grandi eventi e mutamenti della storia.
Curiosità
Lo sapevi che Montecalvo è risultato tra i paesi d’Irpinia quello maggiormente schierato a favore della Repubblica in occasione del referendum istituzionale del 2 giugno 1946? L’evidenza va dunque a sfatare il luogo comune secondo il quale una comunità ristretta non può essere sensibile ai grandi eventi e mutamenti della storia.
L’Associazione culturale “I Pupini”
L’Associazione culturale di promozione turistica e territoriale “I Pupini“, nata ufficialmente nel 2017, si occupa a tutto tondo della valorizzazione di Montecalvo.
In particolare, ha di recente “adottato” due luoghi caratteristici del paese: la piazzetta con il pannello raffigurante la Pacchiana di Montecalvo e il celeberrimo Vicoletto degli Innamorati, che “I Pupini” costantemente curano e puliscono.
Inoltre, in occasione della Fiera di Santa Caterina, che si svolge da oltre mezzo millennio, si tiene ogni anno la presentazione del calendario dell’Associazione.
Una delle idee future è peraltro quella di istituire un Museo Diffuso.
Vivi con noi la straordinaria esperienza dell’Irpinia Box per godere degli splendidi paesaggi del borgo e per visitare le bellezze architettoniche locali!