La tradizionale Notte dei Falò di Nusco

da | 14 Gen, 2022 | Eventi | 0 commenti

L’accensione dei falò è un rito sparso in tutta Europa e la comunità di Nusco, da centinaia di anni, ne ha fatto una tradizione propria. In questo borgo incantato, infatti, ogni anno, nel mese di gennaio, si svolge la Notte dei Falò di Nusco, un evento folkloristico e religioso in onore di Sant’Antonio Abate.

Le origini della Notte dei Falò di Nusco

Qualcuno collega la nascita della Notte dei Falò di Nusco al patrono Sant’Antonio Abate, protettore degli animali e della comunità contadina. Altri, invece, ne danno un’interpretazione profana legata alla tradizione medievale del fuoco purificatore di anime, coscienze e corpi.

Sull’origine della Notte dei Falò vi sono, infine, due leggende. Secondo la prima, già sul finire del XVII Secolo, il 17 gennaio, in tutto il Regno di Napoli, veniva distribuito il pane di Sant’Antonio, prodigioso nella cura dell’Herpes Zoster, noto anche come “Fuoco di Sant’Antonio”, perché preparato col grasso di maiale, spesso associato, per questo motivo, alla figura religiosa. La seconda, invece, sostiene che la festa nasce come rito propiziatorio nel 1600 e probabilmente trae origine dai primi falò che vennero accesi per scacciare la peste scoppiata nel 1656 in Irpinia e in tutto il Mezzogiorno e che solo nel piccolo comune avellinese strappò via più di mille anime. L’accensione dei falò, in quell’occasione servi primariamente per incendiare gli indumenti e gli oggetti considerati infestati al fine di debellare l’epidemia ed evitare il propagarsi dell’infezione ma anche per chiedere, in extremis, l’aiuto sacro di Sant’Antonio Abate.

La tradizionale raccolta della legna

La raccolta della legna secca per l’accensione dei falò è un rito che inizia il 13 dicembre, nel giorno di Santa Lucia. Un tempo la stessa era donata dai fedeli, in segno di voto e omaggio a Sant’Antonio. I ceppi venivano adunati davanti alle abitazioni e poi portati nel luogo del falò, dove venivano disposti sotto forma di coni. A quei tempi, era molto sentita la competizione tra le varie contrade per la realizzazione del falò più grande.

La tradizione, infine, prevedeva che, alla conclusione della festa, una “parte” del falò venisse portato in casa sotto forma di cenere per poi essere disperso nei campi con l’auspicio di rendere ancora più fertile e produttivo il terreno.

La Notte dei Falò di Nusco: una festa da vivere

In occasione della Notte dei Falò, visitatori accorsi da ogni parte della provincia e la comunità di Nusco si ritrovano a passeggiare per le vie del borgo. Lo scenario, infatti, è il centro storico di Nusco e il protagonista indiscusso è il fuoco inteso come elemento simbolico che distrugge per fare rinascere, che purifica e vivifica.

In questo clima di festa, il centro del borgo si arricchisce di spettacoli folkloristici, gastronomia tipica, musica popolare e danze itineranti, divenendo un vero e proprio palcoscenico all’aperto.

La Notte dei Falò è anche una grande occasione di promozione del territorio attraverso i valori identitari che esaltano la genuinità e la tipicità del luogo. E allora, ecco che in primo piano assurgono i piatti della tradizione locale, che è possibile assaggiare nei numerosi stand dislocati lungo le strade del paese, ma anche i prodotti della terra, come ad esempio l’ottimo vino irpino, e dell’artigianato, punto di forza dell’economia di tutta l’area che gravita intorno al comune di Nusco.

Questa è la storia di una festa che rievoca e suscita suggestione, un rito antichissimo che puntualmente si rinnova per dare inizio al nuovo anno sotto gli auspici positivi della convivialità e dello stare insieme, protetti da Sant’Antonio Abate.