Tra i luoghi di maggiore interesse presenti nel vastissimo Parco Regionale del Partenio, i Ruderi dell’Incoronata di Sant’Angelo a Scala, in Irpinia, sono oggi meta di due imperdibili percorsi trekking alternativi: uno più agevole, alla portata di tutti, con partenza da Pietrastornina e l’altro più impegnativo, adatto a escursionisti esperti, con partenza da Sant’Angelo a Scala (sentiero CAI 206).
Il percorso consigliato per ammirare questa meraviglia avvolta dalla natura è il primo, poiché più semplice e comunque segnato dal CAI.
L’agevole percorso trekking da Pietrastornina ai Ruderi dell’Incoronata
L’avventuroso viaggio alla scoperta dei Ruderi dell’Incoronata che di seguito descriviamo inizia da Pietrastornina. Immerso nel Parco Regionale del Partenio, il comune di Pietrastornina presenta un territorio coperto per la metà da boschi: al di sotto dei mille metri si trovano i castagni, mentre oltre i mille metri la superficie è occupata da faggi che presentano un sottobosco più spoglio e facilmente percorribile rispetto ai terreni precedenti.
La strada montana e la località Acqua delle Vene
La strada che, partendo da Pietrastornina, conduce in montagna raggiunge i 1170 m di altitudine e si stende in località Acqua delle Vene. Da qui partono due percorsi di trekking: uno verso Sud che conduce al Santuario di Montevergine e l’altro verso Nord in direzione di Pannarano, paese appartenente alla provincia di Benevento ma collocato geograficamente in territorio irpino.
Andando verso Nord si raggiunge il Rifugio «Toppo del Monaco», struttura ben attrezzata di recente costruzione, inaugurata nel 2016 e gestita da Irpinia Trekking. Il rifugio dista un centinaio di metri dall’Oasi WWF Montagna di Sopra collocata interamente nell’enclave di Pannarano.
Al momento non è possibile seguire le indicazioni per il Rifugio a causa di una frana, pertanto bisogna utilizzare la strada alternativa che si imbocca alla fine del paese di Pietrastornina, segnalata come percorso 11, per salire lungo la strada montana per circa 6 km. Sicuramente a piedi il tragitto è faticoso perché è tutto in salita; in alternativa si può utilizzare l’auto fino all’area pic-nic, ma è bene sapere che in alcuni tratti la strada non è ben asfaltata.
L’attrezzata area pic-nic del Parco Regionale del Partenio
É opportuno tener presente, nell’organizzazione dell’escursione ai Ruderi dell’Incoronata, l’area pic-nic: si può pensare di fare prima il percorso trekking e poi fermarsi a mangiare ai tavoli in legno oppure si può semplicemente immaginare di fare una piacevole sosta restando col naso all’insù a guardare gli alberi e le orecchie tese ad ascoltare il silenzio, interrotto solo dal piacevole canto degli uccelli.
L’atteso traguardo del percorso: i Ruderi dell’Incoronata di Sant’Angelo a Scala
A 20 minuti dal Rifugio «Toppo del Monaco» si trova l’indicazione del percorso di trekking che, dopo circa un’ora di cammino, conduce ai Ruderi dell’Incoronata, a 1042 m di altezza. Esso si sviluppa all’ombra dei faggeti, è lungo circa 3 km e rientra nel Sentiero Europeo E1 che attraversa da Nord a Sud l’Europa per una lunghezza totale di più di 8.000 km e che unisce Capo Nord (Norvegia) con Capo Passero (Italia, Sicilia).
È opportuno proseguire con attenzione perché il sentiero è disseminato di rami e in alcuni tratti è molto stretto, al punto da dover procedere in fila indiana se si è in due o più persone (ricordiamo che è sempre consigliabile non affrontare i percorsi di montagna da soli).
Lungo il cammino è possibile ammirare agrifogli, tronchi stravaganti, alberi che sembrano sospesi tra le rocce e il terreno con le loro radici a vista.
La conclusione del tragitto è qualcosa di inaspettato e di insolito da trovare all’interno di un percorso di trekking: storia e natura si fondono alla vista dei Ruderi del Santuario dell’Incoronata.
La storia del Santuario dell’Incoronata di Sant’Angelo a Scala, in Irpinia
Il Santuario fu costruito intorno al 1577 per volere di Laura Brancaccio Carafa su progetto di Giulio Nardonensis e Giovanni Figueras, nel comune di Sant’Angelo a Scala. Ospitò una statua di legno dedicata a Santa Maria dell’Incoronata, la cui denominazione si estese successivamente a tutto l’Eremo del XVI secolo, di origine Camaldolese.
Il Santuario fu attaccato una prima volta nel 1806 dall’esercito francese guidato dal famoso colonnello – padre del romanziere Victor Hugo – Joseph Léopold Sigisbert Hugo: i frati commisero il crimine di offrire rifugio a Michele Arcangelo Pezzo detto Fra Diavolo, un brigante divenuto capomassa e poi capitano di fanteria dell’Esercito del Regno di Napoli, protagonista della guerriglia contro l’esercito napoleonico.
Preso d’assalto una seconda volta, intorno al 1866, dall’esercito piemontese quando tra le sue mura diroccate trovarono riparo famosi esponenti del brigantaggio postunitario, il Santuario è oggi ridotto allo stato di rudere.
Le emozioni dell’escursione
Il percorso trekking alla scoperta dei Ruderi dell’Incoronata dona la possibilità di vivere un’esperienza unica e meravigliosa. La strada di pietra che unisce il terreno di montagna ai Ruderi consente una passeggiata piacevole, unica per lo scenario artistico, culturale e naturalistico che si ha la fortuna di apprezzare.
Si torna indietro meravigliati di come gli alberi possano fare da cornice al ricordo di un monumento, a un pezzo di storia del nostro Paese, non solo della nostra terra irpina e magari, se si è fortunati, lungo la strada montana che riporta a Pietrastornina si può avvistare qualche simpatica volpe.