San Gerardo Maiella, invocato come protettore delle mamme, delle gestanti e dei bambini per via dei diversi miracoli compiuti in loro favore, trascorse parte della sua vita a Materdomini, frazione di Caposele.
Immerso nel Parco Regionale dei Monti Picentini, situato in un’area montuosa e paesaggistica, il comune di Caposele è noto, non solo per le sorgenti del fiume Sele che alimentano l’acquedotto pugliese ma, anche per il Santuario di San Gerardo Maiella, rinomata meta di pellegrinaggio per i fedeli.
Il giovane santo
San Gerardo, religioso della congregazione dei redentoristi fondata da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori,
nacque a Muro Lucano (PZ) il 6 aprile 1726. Volendo fin da ragazzo consacrarsi al Signore, provò inizialmente a bussare alla porta dei frati cappuccini che, per motivi di salute, non lo accolsero.
A 22 anni conobbe alcuni redentoristi che stavano svolgendo una missione al suo paese. Quei sacerdoti, incantati dalla serietà e dal candore di quel giovane, nonostante una certa perplessità per la fragile salute, lo accolsero.
Il 16 luglio 1752 fece voto di povertà, castità, obbedienza e si dedicò ad evangelizzare gli abbandonati e i poveri. Scelse una vita di consacrazione che visse con gioia e divenne l’amico dei poveri e dei contadini.
Si narra che quando passava di paese in paese, ali di folla lo aspettavano sui margini delle strade per avere la sua benedizione o per vedere soltanto questo umile fraticello che, sempre col sorriso, si sforzava di salutare tutti.
Gerardo morì di tubercolosi nel convento di Materdomini all’età di 29 anni, il 16 ottobre 1755. Si racconta che dopo il decesso, il religioso incaricato di suonare le campane a morto, avvertì una forza misteriosa alle braccia che lo costrinsero a suonarle a festa.
I miracoli di San Gerardo Maiella
La vita di San Gerardo è stata breve, intensa e costellata di miracoli; la gente lo chiamava “il taumaturgo”. Esiste persino un pozzo intitolatogli col nome di “Gerardiello”, questo perché un giorno, mentre cercava di prendere l’acqua dal pozzo, nel maneggiare la carrucola, gli caddero delle chiavi. Anziché disperarsi si recò in chiesa, prese una statuetta di Gesù bambino e la calò nel pozzo. Quando la tirò su la sacra icona stringeva in pugno le chiavi.
L’incontro col Diavolo
Un altro prodigio compiuto da San Gerardo avvenne durante un viaggio in cui, a causa di una forte tempesta presso le sponde dell’Ofanto, si smarrì non sapendo che direzione seguire. D’improvviso gli apparve un individuo minaccioso che comprese essere Satana. Il servo di Dio, senza scomporsi, si fece il segno della croce, gli lanciò le briglie del cavallo e gli intimò in nome della SS. Trinità di condurlo a Lacedonia. Il demonio, digrignando i denti e minacciando vendetta, eseguì l’ordine.
San Gerardo Maiella protettore delle mamme, delle gestanti e dei bambini
Si racconta che poco prima di morire fra Gerardo regalò un fazzoletto ad una ragazzina dicendole che un giorno le sarebbe potuto servire. Passati alcuni anni la ragazza si sposò e nel momento in cui stava per dare alla luce il primo figlio, il parto si complicò tanto da temere il peggio. A quel punto la partoriente si ricordò del fazzoletto e chiese che le fosse portato. Avutolo tra le mani se lo pose sulla pancia, immediatamente i dolori cessarono e il parto avvenne felicemente. Da allora Gerardo Maiella è universalmente invocato come protettore delle donne incinte.
Chi si reca al Santuario di San Gerardo Maiella può visitare la stanza dei fiocchi, un ambiente gremito di nastri, foto di neonati e fiocchi di nascita rosa e azzurri che le mamme devote al Santo e dal quale hanno ricevuto una grazia offrono al Santuario in segno di gratitudine.