Sulle orme di San Pompilio Maria Pirrotti

da | 15 Ott, 2021 | Fede | 0 commenti

L’Irpinia è terra di santi, ed uno di questi, da poco riscoperto, è San Pompilio Maria Pirrotti, originario di Montecalvo Irpino. Pur essendo di nobili origini, per vocazione scelse di dedicare completamente la sua vita al volere di Dio.

La straordinaria storia di San Pompilio Maria Pirrotti

San Pompilio, all’anagrafe Domenico Michele Giovan Battista, nasce a Montecalvo Irpino il 29 Settembre del 1710, sesto di undici figli di Girolamo Pirrotti ed Orsola Bozzuti. Il giorno dopo la sua nascita riceve il battesimo nella Chiesa Collegiata dell’Assunta. A 18 anni, una volta entrato nell’Ordine delle Scuole Pie, cambia nome in Pompilio Maria, per ricordare e omaggiare il fratello morto in seminario.

La vocazione

Pur essendo di nobili origini, sceglie di rinunciare a tramandare il casato, andando contro il volere del padre. Sin da piccolo compie gesti fuori dall’ordinario: anziché dormire a letto, riposa sotto lo sguardo della Madonna nella cappella di famiglia, insegna catechismo ai suoi coetanei e distribuisce merende e talvolta anche i propri vestiti agli indigenti.

Un giorno regala alla madre un’immagine della Madonna, ritrovata tra le cose in disuso, e le consiglia di conservarla perché sarà esposta sull’altare dal quale celebrerà la Santa Messa.

L’opera religiosa di San Pompilio

Considerato dai superiori delle Scuole Pie di Roma uno dei migliori insegnanti dell’Istituto Scolopico in Italia, si dedica ad un’instancabile attività di evangelizzatore, educatore, predicatore e confessore, che lo porta a viaggiare in giro per l’Italia. Lavorando come missionario itinerante in varie zone dell’Italia, soprattutto in Abruzzo e a Napoli, riceve il titolo sia di “Miracoloso Santo di Napoli” che di “Apostolo degli Abruzzi”.

A Montecalvo Irpino trascorre molto del suo tempo a pregare insieme alle anime dei defunti nella Chiesa del Purgatorio e si intrattiene a dialogare con i suoi genitori sepolti nella Chiesa del Santissimo Corpo di Cristo. Accusato di essere troppo indulgente come confessore verso i peccatori viene perseguitato e sospeso dalle confessioni. Carlo III, temendo qualche pericolo per il suo governo, lo bandisce da Napoli e dal Regno.

Gli ultimi anni di vita di San Pompilio Maria Pirrotti

Preferisce riposare poche ore per trascorrere la restante parte del suo tempo accanto al letto degli infermi per dar loro conforto, a confessare i fedeli o a predicare dal pulpito. Desideroso di umiliazioni e patimenti personali, ringrazia Dio “del bel tesoro del santo patire”. Il 30 marzo 1765, da Ancona è inviato a Campi Salentina, in provincia di Lecce, paese colpito da una forte carestia. Acclamato “Padre Santo”, gente accorre a lui perché affamata ed egli offre conforto e la sfama con pochi pezzi di pane, moltiplicandoli come aveva fatto Gesù.

Muore in Campi Salentina il 15 Luglio 1766 osannando la “Mamma Bella”: così chiamava la Vergine.

Celebrazione del Santo

Nel 1890 Papa Leone XIII lo dichiara Beato dopo che, circa cinquanta anni prima, erano iniziate le pratiche per elevarlo a Dio. Il 14 Marzo 1934 è canonizzato da Papa Pio XI diventando così San Pompilio Maria Pirrotti.

Alla fine degli anni ’90 del 1900, con l’arrivo a Montecalvo di Don Teodoro Rapuano e grazie al suo impegno, si riscopre la storia di San Pompilio Maria Pirrotti. Negli anni successivi vengono avviati i preparativi per il Giubileo in memoria del santo nato 300 anni prima, il quale volutamente ha inizio il 29 Settembre 2009, giorno della nascita di San Pompilio, e si conclude un anno dopo alla presenza di importanti autorità religiose e civili.

Instancabile predicatore e uomo di carità, è amato dai fedeli per la sua santità, tanto che in molti desiderano ottenere sue reliquie. A Montecalvo Irpino, a pochi passi dal Municipio, è possibile visitare la casa natale del Santo, oggi museo, una piccola chiesetta a lui dedicata e, nei pressi della pineta comunale, la statua di San Pompilio realizzata in occasione del cinquantesimo anniversario della sua canonizzazione.