Un viaggio nella storia dei castelli irpini

da | 5 Lug, 2021 | Storia | 0 commenti

L’Irpinia si rivela un territorio assai interessante per la ricostruzione delle molteplici e spesso poco note vicende storiche che l’hanno attraversata a partire dalla preistoria. I numerosi castelli irpini, costruiti a partire dalla caduta dell’Impero Romano e oggetto nel corso del tempo di trasformazioni strutturali e funzionali, sono la testimonianza di presenze storiche non sempre rappresentate dalla storiografia ufficiale.

La turbolenta storia dei castelli irpini

Sin dall’antichità terra di transito tra il Mar Tirreno ed il Mar Adriatico, l’Irpinia vanta un gran numero di imponenti castelli: alcuni in rovina o in forma di ruderi, altri completamente ricostruiti e aperti al pubblico.

Sorti come siti difensivi sulle alture e sui rilievi rocciosi, i castelli irpini hanno subito, nel corso dei secoli, modifiche sostanziali fino a divenire sontuose residenze signorili di stile rinascimentale.

Il castrum medievale

Le cosiddette “fabbriche militari” risalgono alla fine dell’Impero Romano d’Occidente, tra il V e il VI secolo, quando, prevalentemente per esigenze di difesa dalle incursioni barbariche, si verificò il progressivo decadimento delle città e il ripopolamento delle alture dominanti il territorio.

I Visigoti di Alarico nel 410, durante il passaggio dalla Campania alla Apulia, distrussero diverse città irpine, mentre la dominazione di Odoacre e Teodorico apportò ulteriori violenze, saccheggi e spoliazioni di terre.

Castelli longobardi: rudi fortezze militari

I Longobardi instaurarono un dominio solido e articolato. Infatti, l’Irpinia con la dominazione longobarda entrò a far parte integrante del ducato di Benevento e fu divisa, intorno alla metà del secolo VIII in una quantità di distretti a cui si diede il nome di Acta o Gastaldati. Da ciò furono costruite fortificazioni lungo i territori di confine e demarcazione fissate nel 849 dalla divisione del ducato beneventano.

Purtroppo, buona parte di queste opere è andata distrutta sia per l’opera demolitrice del tempo, ma ancor di più per le manomissioni apportate dai vincitori.

I castelli normanni e le nuove necessità difensive

Durante la dominazione normanna (che seguì quella longobarda), molti castelli irpini preesistenti furono riattati e adeguati alle nuove necessità difensive. Caratteristiche difensive attuate dai normanni sono riscontrabili per esempio nelle torri quadrate del Castello Ducale di Bisaccia e del Castello di Quaglietta.

L’avvento della dominazione sveva non portò significativi mutamenti riguardo l’architettura militare: la manutenzione delle numerose fortificazioni già esistenti occupò un posto rilevante nell’amministrazione del regno nel XIII secolo.

La battaglia di Benevento, 26 Febbraio 1266, pose fine al dominio svevo cui seguì l’occupazione territoriale di tutto il Regno di Napoli da parte degli Angioini (1268-1269), i quali, almeno in una prima fase, mantennero in efficienza il preesistente sistema difensivo.

L’avvento degli Aragonesi, che si sostituirono agli Angioini, comportò il rimaneggiamento o la demolizione e ricostruzione integrale delle fortificazioni dislocate in Irpinia, a causa delle mutate necessità difensive, attribuibili all’impego bellico della polvere da sparo.

La nuova funzione dei castelli irpini nell’epoca rinascimentale

Con la divisione del Regno Aragonese ed il periodo del Viceregno spagnolo, cessò progressivamente la funzione storica e determinante dei castelli irpini, i quali subirono sostanziali modifiche, divenendo residenze signorili dei feudatari che, agli inizi del Cinquecento, cominciarono a risiedere prevalentemente sul luogo delle loro proprietà, apportando restauri o riattamenti alle antiche dimore fortificate.

Successivamente all’abolizione dei diritti feudali nel 1806, diverse residenze castellate divennero proprietà del demanio e altre furono acquisite da signori locali; altre ancora vennero utilizzate come sedi di servizi comunali o ricoveri per famiglie indigenti; infine, altri decaddero sia per l’incuria sia per i numerosi eventi tellurici che spesso ne decretarono la definitiva scomparsa.

I castelli irpini oggi

L’Irpinia custodisce il più ricco e ramificato patrimonio di siti di incastellamento a livello europeo. In rovina o in forma di ruderi, totalmente o parzialmente ricostruiti e aperti al pubblico, i castelli irpini attualmente sono attrazioni turistiche che offrono ai loro visitatori la possibilità di ripercorrere la storia che li ha attraversati e di rivivere l’atmosfera delle varie casate che li hanno posseduti.