IL Museo Etnografico di Aquilonia

da | 22 Ago, 2023 | Storia | 0 commenti

Vi ricordate di quella storia tormentata legata al borgo di Carbonara? Se ve la siete persa vi invitiamo a cliccare qui per poi potervi godere un’altra storia, altrettanto interessante, che si è intrecciata a quella dell’antico borgo in maniera indissolubile. Il protagonista è il Museo Etnografico di Aquilonia che ad oggi si configura come una testimonianza preziosa per il territorio e non solo. Per l’occasione ci siamo confrontati nuovamente con l’attuale direttore, Vincenzo Tenore, che ci ha guidato alla scoperta di quest’ammirabile realtà.

Come nasce il Museo?

Tutto parte dal prof. Beniamino Tartaglia, figura centrale in questa vicenda. Siamo nel 1996 e in quegli anni stava avvenendo la demolizione delle “casette asismiche“. Esse erano abitazioni in cui, per decenni, aveva vissuto buona parte della popolazione trasferita a seguito del sisma del 1930. L’aspetto sorprendente fu che dalle loro cantine emerse un patrimonio straordinario di oggetti provenienti dal vecchio insediamento di Carbonara. E fu proprio il professor Tartaglia a dare il via alla prima sezione sperimentale. A partire da quel momento, il Museo divenne un punto di riferimento.

Il Museo Etnografico di Aquilonia oggi

Ci racconta, appassionato, il direttore Vincenzo Tenore che: “Il museo etnografico di Aquilonia “Beniamino Tartaglia”, è il museo privato irpino più longevo, uno dei più importanti musei demo-etno-antropologici d’Italia. È situato nel paese nuovo ma ha anche una sua appendice nel borgo abbandonato di Carbonara. Ha un patrimonio di 13.000 oggetti esposti in 90 ambientazioni tematiche organizzate su una superficie di circa 1500 m interni e 600 m di esposizione esterna sulla meccanizzazione agricola. Quest’ultima è a tutti gli effetti una commovente testimonianza della vita e dei valori del luogo e dell’intero Appennino meridionale. Dispone di una bellissima biblioteca custode di catalogati in digitale, circa 11.000 volumi, e centro di ricerca per moltissimi studiosi e accademici.” Cifre che danno il valore di un immenso e prezioso patrimonio storico-culturale.

Le iniziative del Museo Tartaglia

Abbiamo chiesto al direttore anche quali sono le attività che porta avanti nel suo museo: “Sono tante le iniziative, una tra queste ad esempio è quella di organizzare presentazioni e pubblicazioni di libri, ad oggi il museo ha persino una sua propria casa editrice! Edizioni MEdA, con cui prosegue la ricerca scientifica e storica avviata con il professore Mimì Tartaglia, dando spazio a ricercatori, studiosi e teorici della materia per la produzione di contenuti culturali.” Inoltre, aggiunge entusiasta Vincenzo: “Vi è una forte attenzione nei confronti dei più giovani, attraverso visite guidate e tanti laboratori, l’obiettivo è quello di far conoscere le tradizioni legate alla vita contadina, e promuovere una partecipazione il più possibile attiva”. E ancora: “Un altro degli obiettivi del museo è anche quello di storicizzare la visita, farvi immergere nel passato. Il museo, in virtù di ciò, offre una visita virtuale. A partire dal sito, vi è la possibilità di muoversi per i suoi ambienti, potendo con un semplice click indicare l’oggetto di vostro interesse, e riceverne una piccola descrizione.” Un’esperienza davvero molto particolare, che vi invitiamo a provare. Infine conclude: “Il museo si impegna nel portare avanti l’intento dei fondatori, ovvero quello di prendersi cura del borgo”.

Prospettive future

Ma non è finita qui molti sono anche gli obiettivi futuri del museo continua Vincenzo Tenore: “A partire da forti trasformazioni funzionali, anche grazie al supporto economico della Provincia, che mirano al miglioramento dell’accessibilità, materiale e immateriale, al miglioramento dei contenuti del museo, e a una espansione degli stessi spazi della biblioteca.” C’è anche un’anticipazione interessante: “Il museo ha intrapreso le procedure per entrare nel sistema musicale nazionale ed in più intende intraprendere partenariati culturali con le università campane e nazionali”. In conclusione non ci sono più dubbi, il museo si conferma tra i più rilevanti della nazione e si attesta a tutti gli effetti come esempio di una vera e propria resistenza civile ed un atto di profondo rispetto per la comunità così come per il territorio.

Come pianificare al meglio la visita del Museo Tartaglia

Allora, può valere la pena di una visita? Noi crediamo sicuramente di sì, per un’esperienza davvero unica nel suo genere. Un consiglio: per poterne avere una la fruizione migliore, consigliamo, che vi curiate, prima di partire, di prenotare la visita: è possibile farlo attraverso il bellissimo sito web del museo che riporta tutti i contatti email e telefonici necessari, e contiene anche un apposito form di prenotazione on line. Inoltre, potrete avere anche un valido supporto in loco, con la possibilità di essere accompagnati da una guida che renderà la vostra visita perfetta, e ne conserverete un bel ricordo sotto ogni punto di vista. Vi aspettiamo al Museo Etnografico di Aquilonia!

Fonti:
Museo Meda – Museo Etnografico di Aquilonia – Beniamino Tartaglia
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