Il Parco Regionale dei Monti Picentini

da | 13 Apr, 2023 | Natura | 0 commenti

Nel cuore dell’Appennino campano, dove le province di Avellino e Salerno si incontrano, si cela un tesoro di inestimabile valore: il Parco Regionale dei Monti Picentini, area naturale protetta istituita in seno alla Regione Campania nel 1995. L’ente ha sede in Irpinia, a Nusco, nell’affascinante Palazzo cinquecentesco della Famiglia Astrominica.
I 30 comuni che ne fanno parte – tutti per l’appunto dell’Avellinese e del Salernitano – sono: Acerno, Bagnoli Irpino, Calabritto, Calvanico, Campagna, Caposele, Castelvetere sul Calore, Castiglione dei Genovesi, Chiusano di San Domenico, Eboli, Fisciano, Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana, Lioni, Montecorvino Rovella, Montella, Montemarano, Montoro, Nusco, Olevano sul Tusciano, Oliveto Citra, San Cipriano Picentino, San Mango Piemonte, Santa Lucia di Serino, Santo Stefano del Sole, Senerchia, Serino, Solofra, Sorbo Serpico, Volturara Irpina.

Caratteristiche geomorfologiche

Estendendosi su un’area di circa 63.000 ettari – e creando una cornice unica per la regione e per l’intero Mezzogiorno – il Parco si dispiega tra i fiumi Calore, Sabato e Sele, Ofanto e Picentino, laddove i primi quattro corsi d’acqua sono anche i principali per la provincia irpina.
Le caratteristiche geomorfologiche dei Monti Picentini sono quantomai eterogenee e interessanti: infatti, abbiamo pendii dolci e valli graduali nella zona pedemontana, mentre creste rocciose e aspre nell’altra macroarea, quella montuosa.
Le vette più alte sono: il Monte Cervialto (1.810 m.s.l.m.), il Terminio (1.806 m.s.l.m.), il Polveracchio (1.790 m.s.l.m.) e l’Accellica (1.660 m.s.l.m.). Del parco fanno inoltre parte, per la provincia di Avellino, gemme come l’Oasi Naturale “Valle della Caccia” di Senerchia – un tuffo nella natura incontaminata tra cascate e pini neri – e l’Altopiano del Laceno, luogo di interesse naturalistico presso Bagnoli Irpino, senza dimenticare suggestive valli e piane.
In quest’angolo di Mezzogiorno, la copiosità delle sorgenti e l’abbondanza delle risorse idriche sotterranee costituiscono un bene prezioso non solo per l’Avellinese e il Salernitano, ma anche per il Napoletano, per il Sannio e per la vicina Puglia, tutte aree che ne beneficiano a fini idropotabili, agricoli e industriali. A titolo esemplificativo, è possibile ricordare le sorgenti di Serino, quelle straordinariamente limpide di Cassano Irpino, o ancora, naturalmente, quelle del Sele.
I boschi – immense infrastrutture verdi pullulanti di castagni, faggi, conifere e altre specie arboree – avvolgono dolcemente le pendici dei monti, offrendo parimenti rifugio a numerose specie animali, tra le quali spiccano: cinghiali, caprioli, volpi, aquile reali e, naturalmente, lupi.

Curiosità

Si è detto dell’importanza, in seno al Parco dei Monti Picentini, anche di valli e piane: in particolare, conosci la Piana del Dragone? Si tratta di una conca naturale situata nel territorio di Volturara Irpina, che ogni anno incanta gli innumerevoli visitatori con la sua straordinaria metamorfosi da immensa distesa verde (nei mesi estivi) ad affascinante lago (nei mesi invernali).
Il territorio in questione ha, peraltro, anche un’aura di mistero e leggenda, visto che vari fenomeni sismici – da quel che si tramanda, in special modo il sisma del 1456 – hanno creato una voragine chiamata Bocca del Dragone. Stando alla leggenda, lì viveva un drago a tre teste che terrorizzava gli abitanti del paese e che fu ucciso dal cavaliere Gesio. È, peraltro, diceria popolare asserire che l’acqua che confluisce nella Bocca del Dragone ricordi il suono del sangue del drago.

Attività nel Parco

Il Parco Regionale dei Monti Picentini offre una vasta gamma di attività per i visitatori, permettendo loro di godere appieno della bellezza naturale di questa zona. Il pacchetto di offerta spazia infatti dalle visite guidate ai trekking – immergendosi in panorami mozzafiato – passando per esperienze dedicate ai ciclisti, laddove il Parco offre strade e sentieri su misura per la pratica della mountain bike.
Non meno suggestive sono le experiences legate al birdwatching (per gli appassionati di ornitologia) o alle uscite a cavallo. Parimenti, va ricordata la possibilità di organizzare picnic in sicurezza e in totale relax nella natura. oltre a quella di usufruire di piste di go-kart, per gli amanti delle corse ad alta velocità.

Pozzo di cultura e biodiversità

Il valore dei Monti Picentini non si limita alla loro straordinaria bellezza naturale, perché le montagne sono anche custodi di una storia millenaria, con eccezionali testimonianze architettoniche e culturali.
Più nel merito, le tracce del passato si rivelano attraverso antichi borghi, castelli imponenti, chiese e siti archeologici che narrano storie di civiltà passate e tradizioni radicate. Tra essi: il borgo di Quaglietta (Calabritto), quello di Senerchia (oggi oggetto di lavori) e il Convento di San Francesco a Folloni (Montella).
In aggiunta, è cruciale ricordare che i territori in questione, oltre a presentare boschi e bacini dal lampante valore intrinseco – e oltre a vantare, come detto, gemme architettoniche e culturali – offrono uno straordinario potenziale per la produzione di bioenergia su larga scala, essendo aree che strizzano chiaramente l’occhio alle fonti energetiche rinnovabili, in virtù di un capitale naturale mediamente più elevato e integro.
Ciò, d’altra parte, assume un’immane importanza nell’era in cui risulta straordinariamente necessario e urgente sganciarsi dai combustibili fossili, mettendo al centro la produzione da fonti rinnovabili e, in generale, quella biodiversità che in queste zone è di casa.

Economia territoriale

Venendo al lato economico, nel territorio del Parco – comunque oggi popolato anche da attività industriali rilevanti – è decisamente l’agricoltura a fare la voce grossa, ergendosi a punta di diamante dell’economia locale.
In seno ad essa, spicca il ruolo delle rinomate castagne di Serino e Montella o ancora quello del tartufo di Bagnoli Irpino, eccellenze esportate ovunque e con successo.
Peraltro, ponendo le basi di un’economia sostenibile, il Parco promuove anche attività di educazione ambientale e sostenibilità, organizzando laboratori ed eventi per sensibilizzare il pubblico sull’importanza della conservazione delle – non infinite – risorse naturali.

In ultima istanza, si può dire che esplorare il Parco dei Monti Picentini sia uno scontro frontale con la bellezza incontaminata della natura, che a propria volta si fonde con la ricchezza storica e culturale dei luoghi, regalando ai visitatori un’esperienza emozionante.

Ph: Andrea Tavolozza